Qualsiasi cosa faccia parte della nostra vita di utilizzatori, dal nostro smartphone al bottone “Mi piace” di Facebook, da un supermarket a un sistema autostradale, è stato progettato da qualcuno.
Nella prefazione a Il coraggio di rischiare, la cui prima edizione è stata un bestseller internazionale, Richard Branson scrive: “Non ho mai seguito le regole, ma da ogni esperienza ho sempre tratto insegnamenti di cui ho fatto tesoro, dapprima in famiglia, quando ero bambino, poi a scuola, negli anni dell’adolescenza quando ho lanciato la rivista Student, e infine nella vita adulta.
Ci voleva un guru del calibro di Philip Kotler, affiancato in quest’opera dall’economista tedesco Waltermar Pfoertsch, per cogliere uno dei paradossi del marketing contemporaneo: la sorprendente carenza di una cultura orientata al branding fra le aziende B2B.
«Un uomo incredibile, un’autobiografia incredibile, una lettura fantastica» dice il prestigioso Sunday Times di questo libro: un manuale-romanzo zeppo di insegnamenti che vi trascinerà nell’escalation di un ragazzino dislessico che vendeva vecchi dischi da casa diventato uno degli uomini più ricchi della Terra.
Partendo da una riflessione sull’attuale crisi, l’autrice mette in luce come menti brillanti e preparate a dominare situazioni complesse siano state incapaci di reagire in maniera efficace, e propone di rivedere i concetti di “stupidità” e “intelligenza”.
Il testo, scritto da un manager che ha sperimentato direttamente i concetti che propone, descrive un modello di leadership che pone al centro di tutto la realizzazione della persona sul luogo di lavoro.